Questo articolo è stato scritto in esclusiva dal team di Fintastico per Next Generation Currency, in accordo con la partnership stretta tra le due realtà.
Il settore finanziario è stato uno dei pionieri nell’uso intensivo delle tecnologie dell’informazione come mezzo per ottenere un vantaggio competitivo. I nuovi e importanti cambiamenti tecnologici che stiamo vivendo negli ultimi anni pongono nuove e importanti sfide che il settore dovrà affrontare. Questi cambiamenti stanno provocando una trasformazione sostanziale nel modo in cui le entità finanziarie si relazionano con i loro clienti, costringendoli a riformulare le loro strategie di canali e servizi digitali e, cosa più importante, il modo di lavorare dell’organizzazione nel suo complesso. Parallelamente a questa trasformazione delle entità tradizionali, un nuovo elemento è ormai entrato a far parte del settore, stiamo parlando delle imprese fintech.
In questo senso, il fenomeno fintech funge da catalizzatore per il processo di digitalizzazione delle entità finanziarie e della società nel suo complesso. Delle oltre 10.000 imprese fintech che esistono in tutto il mondo (con Stati Uniti e Regno Unito al timone), quasi 200 sono Italiane. Queste nuove imprese creano posti di lavoro e aiutano con le loro soluzioni le piccole e medie imprese che operano nell’economia reale, permettendogli di mantenere e salvaguardare posti di lavoro e sostituendo sempre più spesso le entità finanziarie tradizionali in segmenti di mercato che stanno abbandonando. In questo modo, le imprese fintech, con il loro focus sul cliente, stanno guidando il settore finanziario verso una nuova direzione: l’innovazione al servizio del cliente.
La digitalizzazione e il loro approccio customer centric fanno parte del loro DNA, queste imprese nascono per soddisfare un bisogno dei clienti che non viene soddisfatto in modo sufficiente, e lo fanno, con mezzi digitali. Sono aziende agili con costi contenuti, che gli permettono di offrire ai loro clienti prodotti e servizi a prezzi molto competitivi.
Da parte sua, il settore bancario tradizionale, benché consapevole dell’importanza della digitalizzazione e di un approccio customer centric come unica strategia redditizia a lungo termine, mantiene ancora molti processi, strutture organizzative e sistemi informativi che riducono la sua agilità e competitività. Tuttavia, il settore bancario tradizionale presenta anche grandi vantaggi competitivi, come l’ampia base di clienti che, nonostante la crisi finanziaria, mantiene un elevato livello di fiducia nel settore. Inoltre, le banche hanno una capacità finanziaria e di investimento molto elevata rispetto alle imprese fintech.
In origine, il fenomeno fintech si riteneva un concorrente diretto per le banche tradizionali, tuttavia, negli ultimi anni, questa percezione è evoluta, sia da parte delle banche che di molte imprese fintech. Secondo alcuni studi condotti dalle big four, sia il fintech che le banche tradizionali considerano la loro collaborazione il modo migliore per generare benefici per entrambe le parti e per il consumatore finale. L’alleanza banche-fintech contribuisce a rafforzare la loro posizione nei confronti di chi si considera essere la vera minaccia per il settore finanziario tradizionale: i giganti tecnologici. I GAFA (Google, Facebook, Amazon e Apple) e i BAT asiatici (Baidu, Alibaba e Tencent) stanno già lentamente iniziando a offrire una minaccia per le banche, grazie sopratutto ad una grande base clienti, le loro enormi risorse finanziarie e tecnologiche e la elevata capacità di innovazione che sono in grado di sviluppare, acquisire e integrare.
Un altro aspetto che non dovrebbe essere lasciato da parte è la regolamentazione, che era stata tradizionalmente considerata come una barriera all’ingresso nel settore finanziario. Tuttavia, l’irruzione delle fintech, occupando uno spazio “non regolamentato”, ha cambiato il paradigma, trasformando quella che era una barriera in vantaggio per i nuovi attori. Per questo motivo, una regolamentazione specifica per questo tipo di imprese è già stata rivendicata dal settore da qualche tempo, anche dalla neonata Associazione delle imprese Fintech e Insurtech Italiane (Assofintech).
I regolatori non sono estranei a questa realtà e in alcuni paesi come il Regno Unito, già si è sviluppata una regolamentazione ad hoc per il settore. In Italia, il governo, la Banca d’Italia e la Consob lavorano per norme legali e iniziative che adattano la legislazione in vigore alla nuova realtà del settore. La grande sfida per il regolatore sarà quella di mantenere l’equilibrio e la neutralità tra le tradizionali entità finanziarie e le nuove startup, promuovendo al contempo l’innovazione, preservando la stabilità finanziaria e proteggendo il cliente.