Banca d’Italia, Blockchain e Fintech: che sta succedendo?

La rivoluzione Fintech sta mettendo alle strette le banche. Il protocollo di Bitcoin, la Blockchain, sta costringendo gli attuali sistemi di pagamento ad ammodernarsi. Analizzando la storia moderna bancaria, gli istituti di credito non hanno mai trovato veri e propri competitors, permettendo gli stessi (istituti) di creare una sorta di cartello monopolisto che ha concesso loro di non investire, o investire relativamente poco per quanto riguardo la ricerca e lo sviluppo.

Friedrick Von Hayek, nobel per l’ecomomia e autore del saggio “La Denazionalizzazione della Moneta”, sarebbe contento di Bitcoin e dei prodotti Fintech. Per la prima volta, risulta esserci un mercato competitivo in cui i grandi conglomerati di potere ed i loro sistemi di pagamento (e anche i mezzi di scambio) si devono confrontare con la regola della domanda e dell’offerta.

Tuttavia, scardinare preconcetti e istituzioni secolari è difficile e ne testimoniano i commenti di esponenti nel settore. “La Blockchain porta dei vantaggi se non usato per usi perversi: porterà dei vantaggi in efficienza ma il suo impatto è ancora incerto, come molti aspetti della sua applicazione pratica”. Questo è il messaggio di Ignazio Visco, attuale governatore di Banca d’Italia, ieri mattina ha aperto i lavori della conferenza organizzata insieme con la Bce sul tema della “Trasformazione Digitale dell’Ecosistema dei Pagamenti”. L’incontro si è verificato a meno di dieci giorni dall’avvio del nuovo schema SEPA (Single Euro Payments Area) per i bonifici istantanei cui partecipano otto paesi (tra cui l’Italia) e che verrà esteso a 34 paesi; pagare in meno di 10 secondi, fare trasferimenti 24ore su 24, 7 giorni su 7 sarà adesso possibile. “L’importanza strategica dei pagamenti istantanei non potrà mai essere enfatizzata abbastanza” ha affermato nel suo intervento Yves Mersch, membro del Comitato esecutivo della Bce.



Inoltre, ieri tra i partecipanti era presente anche Gerry Rice, direttore comunicazione dell’istituto guidato da Christine Lagarde, il quale si faceva portavoce della richiesta del FMI di regolamentare le criptovalute in modo omogeneo tra gli stati europei e mondiali.

Quindi come gestire Bitcoin, Blockchain e Fintech?

Sui temi del Fintech, ieri mattina si è soffermato anche il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, in Commissione Finanza a Montecitorio: ” Sia le autorità monetarie europee e sia il Financial Stability Board dovrebbero passare dalla fase dello studio a quella delle decisione, per chiarire che razza di prodotti vengono creati, consentendo alle autorità dei singoli Paesi di assegnare la vigilanza a chi la deve fare”.

Inoltre attraverso il recepimento della Direttiva “Payment Services Directive 2, PSD2”, i third pary providers dovranno acquisire autorizzazione all’offerta dei servizi di pagamento e sottoporsi ai controlli delle autorità di supervisione. Tuttavia, Banca d’Italia sembra aver attivato un dialogo con questo nuovo settore per migliorarne i rapporti e creare della sinergia profittevole per entrambi.



Per quanto riguarda Bitcoin e Blockchain, il tema è ancora molto controverso. Riprendendo la dialettica di Hegel, si sta verificando uno scontro tra la tesi, intesa come i vecchio establishment, e l’antitesi, ovvero i nuovi centri di potere che si sta concentrando in coloro che possiedono il nuovo oro digitale. La sintesi non è ancora definibile. Dato la natura di Bitcoin, gli istituti di credito potranno solamente arginare il problema, creando sistemi di pagamento economici, veloci e trasparenti come quelli garantiti dalla piattaforma decentralizzata.

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