Sono circa due settimane che tutti i media propongono servizi ed articoli riguardanti le criptovalute e la blockchain. Anche le grandi istituzioni non sono rimaste indifferenti e hanno iniziato ad esprimere pareri circa questa nuova e disruptiva tecnologia.
Cosa ne pensa il parlamento europeo?
Il parlamento europeo, nel 2015, ha costituito una commissione con l’obiettivo di indagare sulle potenziali capacità e caratteristiche della blockchain. Dopo attenti studi, anche a Bruxelles si sono resi conto della portata rivoluzionaria della “catena di blocchi” ed hanno iniziato a promuovere “calls-for-action” per lo sviluppo di progetti blockchain-based.
L’Unione Europea ha rivolto un attento sguardo a questa tecnologia al fine di predisporre le adatte condizioni per la creazione di un ambiente
“aperto, innovativo, sicuro, trasparente e in accordo con le normative UE”.
Come la blockchain può cambiare le nostre vite
In accordo con l’opinione tracciata inizialmente, nel Febbraio di quest’anno, l’EPRS|European Parliamentary Research Service in collaborazione con l’UE Blockchain Observatory and Forum, ha presentato all’attenzione dei MEP (Members Eureopean Parlament) un paper esplicativo di tutte le applicazioni e dei potenziali vantaggi della blockchain. Il paper “How blockchain could change our lifes” analizza i vantaggi conseguibili tramite l’implementazione della blockchain in molteplici settori:
• Monetario-finanziario
• Contenuti digitali: blockchain e rights management
• Brevetti: protezione della proprietà intellettuale
• E-voting: rivoluzione del sistema elettorale
• Smart-contracts: se i codici (informatici) fossero legge?
• Supply chain: trasparenza e contabilità
• Blockchain states: evoluzione dei servizi pubblici
Le ultime dichiarazioni del parlamento europeo
Il 9 Dicembre, in accordo con i contenuti della ricerca appena citata, Sorin Moisa, un membro del parlamento europeo, ha fortemente confermato il punto di vista dell’UE riguardo la blockchain. Moisa è intervenuto durante un tavolo di lavoro promosso da ORCA Alliance ed EU40 confermando che le criptovalute e la blockchain sono una realtà destinata a rimanere ed a rivoluzionare tutto il nostro sistema di governance. Secondo il parlamentare ciò di cui l’ecosistema ha bisogno al momento, è una regolamentazione certa e propedeutica allo sviluppo:
“La risposta politica dovrebbe aspirare all’eliminazione degli attori malevoli e alla revisione delle politiche di anti-riciclaggio, ciò potrebbe dare una forte spinta a tutto il sistema. Anche la regolamentazione delle ICOs risulta fondamentale. Riguardo le politiche monetarie è difficile prendere una posizione che sia adatta a questa evoluzione tecnologica”
La parlamentare Eva Kaili, intervenendo durante la discussione, ha manifestato il potere disintermediatore della blockchain. Sempre secondo la parlamentare, le criptovalute aumenteranno notevolmente la decentralizzazione e renderanno gli intermediari sempre meno rilevanti. Per la Kaili, però, le istituzioni dovrebbero aspettare le risposte del mercato e i futuri sviluppi prima di intervenire con legiferazioni che potrebbero ostare od inquinare questa evoluzione.
Ancora assenza di regolamentazione
A quanto pare, anche secondo l’UE, la blockchain e le criptovalute sono qui per rimanere e per rivoluzionare tutti i modelli di governance esistiti fino ad oggi. Ad oggi, però, permane il problema della regolamentazione assente: i piccoli investitori non sono tutelati e lo sviluppo di prodotti blockchain-based viene rallentato dall’assenza di disposizioni certe. Il potere legislativo dovrebbe intervenire per snellire il processo di innovazione e per tutelare gli attori presenti sul mercato da coni d’ombra normativi fin troppo pericolosi per tutto l’ecosistema.